Storie di fiori: il tulipano, la camelia, la calla

Quello tra i fiori e la storia è uno dei sodalizi più prolifici di sempre. Dagli stemmi nobiliari alle spedizioni esplorative in Oriente, quanto hanno influito (e continuano a influire) le specie floreali nell’evoluzione dei grandi eventi che hanno segnato i secoli passati?

Scopri origine, significato e curiosità dei tuoi fiori preferiti con la rubrica “Storie di fiori“!

I protagonisti della puntata di oggi: il tulipano, la camelia e la calla. Enjoy!

 

 

Il tulipano

(Photo Credit: Pinterest)

Portati per la prima volta in Europa nel XVI secolo dall’ambasciatore di Ferdinando I alla corte ottomana, i tulipani (dal turco tülbend, «turbante») diventarono sin da subito sia emblema dei giardini reali olandesi, sia status symbol della middle class per il loro enorme valore monetario.

Tanto elevato, pensate, da far scoppiare una vera “Tulipomania“: ad esempio un bulbo del Semper Augustus, la varietà striata più rara e famosa dell’epoca, arrivò addirittura ad essere venduto per 6000 fiorini (si stima che il reddito medio annuo fosse di circa 150 fiorini).

E noi che ci lamentiamo del prezzo dei fiori a San Valentino…

 

La camelia

(Photo Credit: Pinterest)

La camelia, arbusto originario del Giappone e noto sin dall’anno Mille, giunse nel Vecchio Continente solo attorno alla fine del XVII secolo, spedita a Londra dalla regione cinese del Chu San. Nel 1735, poi, il botanico Linneo la ribattezzò in onore di padre Joseph Kamel, che a lungo si era dedicato allo studio della flora orientale.

E in Italia? Il primo esemplare fu piantato nel 1760 all’interno del “giardino inglese” della Reggia di Caserta, come dono dell’ammiraglio Nelson alla moglie dell’ambasciatore inglese presso la corte dei Borboni.

Considerata dai giapponesi come simbolo della vita stroncata (perché, appassendo, la corolla si distacca interamente dallo stelo, invece di cadere petalo dopo petalo), noi tutti colleghiamo l’immagine della camelia a due icone femminili: la prima è Marguerite Gautier, protagonista de “La Signora delle Camelie” di Alexandre Dumas; la seconda, invece, è Coco Chanel che la scelse, rigorosamente bianca, per illuminare abiti e accessori.

Da non perdere: ogni anno, durante il mese di marzo, il Lago Maggiore le dedica un celebre Festival.

 

La calla

(Photo Credit: Web)

La calla (dal greco kalòs,«bello») appartiene alla famiglia delle araceae ed è una pianta perenne di origine Africana che cresce spontanea con clima caldo – mite. Viene anche chiamata Giglio del Nilo nei suoi territori di origine oppure Zantedeschia in Botanica (in memoria dello scienziato italiano Francesco Zantedeschi). Molto apprezzata sin dall’epoca greco – romana, si diffuse ufficialmente in Europa a partire dal 1731.

Secondo il linguaggio dei fiori, la calla è simbolo di raffinatezza e nobiltà e regalarne una significherebbe grande stima verso la persona alla quale viene donata.

Piccola curiosità: i giardinieri del secolo scorso la definirono “il fiore della linearità modernista”, poiché con la sua eleganza riusciva a incarnare alla perfezione gli ideali tipici del periodo Liberty. E ancora oggi, malgrado siano passati più di 100 anni, è considerata di assoluta tendenza per gli stessi motivi.

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